Basti pensare che solo 9 anni fa l’industria contava 93 di questi strumenti per asset inferiori ai 150 miliardi di dollari, mentre a novembre il settore registra piú di 1.800 prodotti per oltre 1.000 miliardi. In poche parole, l’interesse attorno a questi strumenti è aumentato in modo esponenziale. Aumentano le masse per attivi gestiti, i contratti conclusi, i controvalori scambiati.
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Rispetto ai fondi comuni d’investimento, gli Etf sono negoziati in borsa in via continuativa, inoltre sono caratterizzati da un minor rischio controparte. Infatti, durante una giornata o un periodo temporale, diversi sono gli avvenimenti che possono influenzare il prezzo di mercato di uno strumento: mentre, però, tutto questo è riscontrabile una volta al giorno per i fondi, per gli Etf è possibile osservarne l’andamento in qualsiasi momento durante le contrattazioni, come accade per le azioni. Non solo gli Etf sono caratterizzati da grande flessibilità, quindi, ma consentono di accedere a settori altrimenti difficilmente accessibili quali quelli dell’energia pulita o alternativa, in maniera trasparente e immediata.
Gli Etf sono simili ai fondi comuni, con la differenza di avere costi piú bassi e di essere negoziati in via continuativa, come già detto.